Promuovere il riutilizzo di Open Data
La diffusione di informazioni mediante l’utilizzo di formati aperti (Open Data) è in grado di aprire nuovi scenari e nuove opportunità.
La disponibilità di data set aperti di qualità permetterà:
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di avere maggiore trasparenza della Pubblica Amministrazione e favorire la democrazia partecipativa, rendere i cittadini maggiormente consapevoli della realtà in cui vivono, effettuando scelte che soddisfino i propri bisogni in modo adeguato;
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di agevolare la Ricerca: rendere disponibile una elevata quantità di dati per gli istituiti di ricerca, i quali possono migliorare la propria attività sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo;
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di favorire lo sviluppo di imprese specializzate incentivando lo sviluppo di appositi sistemi che, rielaborando i dati, li rendano appetibili per il mercato. Gli Open Data consentono infatti la rielaborazione delle informazioni e il loro utilizzo per creare servizi innovativi: singoli cittadini e imprese possono quindi, ad esempio, trasformare le banche dati della Pubblica Amministrazione in app per dispositivi mobili, immediate e facili da usare, come già avviene in numerosi casi sia all’estero che in Italia;
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alle Pubbliche Amministrazioni, di pianificare meglio le proprie risorse, migliorare la loro efficienza identificando aree specifiche della macchina organizzativa, e ottimizzarne il funzionamento.
L’importanza dei dati per migliorare i servizi pubblici
Come indicato nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione si costituirà quindi un patrimonio informativo pubblico, adeguatamente valorizzato, disponibile ai cittadini e alle imprese in forma aperta e interoperabile.
Questi indirizzi, insieme ai più recenti sviluppi normativi, hanno posto le basi per il processo di apertura dei dati, una pratica che permetterà la nascita di nuovi servizi, prodotti e soluzioni innovative, favorendo lo sviluppo economico del Paese e, al contempo, la trasparenza, la partecipazione dei cittadini e, più in generale, il processo democratico.
Secondo l’approccio della data driven administration, i dati sono fondamentali non solo per una corretta programmazione alla base delle politiche pubbliche, ma rappresentano anche uno strumento con cui rafforzare i processi di partecipazione e la condivisione delle scelte tra decisori e cittadini, favorendo la creazione di comunità più coese e responsabili.
L’analisi e l’utilizzo dei dati diventa quindi abilitante ai fini di una progettazione e gestione più efficace del territorio e dei servizi ai cittadini.
Dati e interoperabilità
Il gap digitale della PA italiana si traduce oggi e troppo spesso in una ridotta produttività e in un ostacolo per cittadini e imprese, che percepiscono le diverse Amministrazioni come silos verticali, non interconnessi tra loro.
Al fine di ottenere trasparenza, partecipazione e collaborazione è necessario mettere i cittadini e le imprese nella condizione di poter prendere decisioni informate e di poter valutare le decisioni dell’Amministrazione, fruendo di strumenti essenziali quali gli Open Data, la cui finalità è sia quella di mettere cittadini e imprese nelle condizioni di essere pienamente informati e consapevoli delle decisioni pubbliche, sia quella di consentire a terze parti di sviluppare servizi che si basino sulle informazioni messe a disposizione dalla Pubblica Amministrazione, con vantaggi per tutti gli attori del sistema Paese.
Per raggiungere l’obiettivo di favorire l’effettiva trasformazione digitale della PA occorre dunque modificare l’architettura e le modalità di interconnessione tra le basi dati delle Amministrazioni affinché l’accesso ai servizi sia trasversalmente e universalmente basato sul principio “once only”, facendo sì che le informazioni relative ai cittadini siano a disposizione “una volta per tutte” per le Amministrazioni in modo immediato, semplice ed efficace, alleggerendo tempi e costi legati alle richieste di informazioni oggi frammentate tra molteplici enti.
Investire sulla piena interoperabilità dei data set della PA significa introdurre un esteso utilizzo del domicilio digitale (scelto liberamente dai cittadini) e garantire un’esposizione automatica dei dati/attributi di cittadini/residenti e imprese da parte dei database sorgente (dati/attributi costantemente aggiornati nel tempo) a beneficio di ogni processo/servizio “richiedente”.
APPROFONDISCI
- Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione
- Digitalizzazione della PA - Dalle infrastrutture ai servizi, passando per competenze e processi